sabato 3 gennaio 2009

Abelardo ed Eloisa ... e Facebook


Avevo promesso a me stesso di scrivere almeno un post al mese ... e ovviamente non ci sono riuscito ... qualcuno (Miss Finger, la storia del ponte a Madrid, se qualcuno l'ha letta) mi ha detto che Facebook avrebbe limitato il tempo che avrei dedicato al blog ... probabilmente e' vero, da quando sono su Facebook, se ho qualche minuto libero, ci passo volentieri ... ovviamente un post non riesco a scriverlo in qualche minuto, pero' ci penso sempre ... ed ora approfitto di questi ultimi scampoli di ferie natalizie (a proposito, buon anno ...) ed approfitto anche di Facebook, che dopo avermi regalato una magnifica cena pre-natalizia con i miei vecchi compagni delle elementari (uno spettacolo, con tanto di super8 riversato in dvd con le riprese di quando siamo andati in gita alla fattoria ...) mi ha fatto tornare in contatto con una mia compagna del liceo, Silvia, che a parte essere stata la mia prima preferita in prima liceo, ha avuto anche il grande onore di recitare come protagonista al mio fianco :-) nella nostra mitica versione liceale della storia di Abelardo ed Eloisa (qui) ... mi ricordo che proprio un pomeriggio a casa di Silvia eravamo tutti riuniti noi sei del gruppo di lavoro e dovevamo decidere come assegnare i ruoli ... avevamo selezionato apposta sei personaggi ... tre per i maschietti: Abelardo, Fulberto ed il servo che poi evira Abelardo ... tre per le femminucce: Eloisa, una ragazza dei nostri tempi narratrice della storia ed una suora compagna di monastero di Eloisa ... facemmo dei bigliettini e ovviamente si era tutti in trepida attesa dell'esito dell'estrazione, essendo i due ruoli dei protagonisti quelli piu' ambiti ... io fui scelto dal destino come Abelardo e Silvia come Eloisa ... mi ricordo che dovevo andare in scena con calzamaglia e una specie di gonnellino ... a piedi nudi ... per tenere su un lenzuolo che separava la scena dalla parte dove ci cambiavamo o aspettavamo il nostro turno, c'era un attaccapanni con i tre piedini ... ed io ogni volta che entravo in scena, scalzo, lasciavo un pezzetto del mio mignoletto su uno dei piedi dell'attaccapanni ... avevo anche composto una parte della colonna sonora sulla mia tastiera, il momento in cui il servo mandato da Fulberto arriva di notte ad evirare Abelardo che dorme ... il servo lo faceva Luchetto, piccolo piccolo e simpaticissimo, dotato di quelle forbici giganti da giardiniere per potare le siepi ... mi ricordo che il patto era che lui doveva solo appoggiare le forbicione 'li' e poi io avrei urlato a squarcia gola, pero' per rendere l'urlo piu' reale. Luchetto faceva sempre molto piu' sul serio ... avevo gia' parlato di questa recita qualche post fa, a proposito della mia vena 'artistica' ... Silvia, al contrario di me, che questa vena l'ho lasciata silente ed inespressa, l'ha messa in pratica e si e' poi dedicata a tempo pieno al teatro ...