giovedì 25 marzo 2010

Geck e la donna del mistero - XV



mi ero gettato a terra e dopo aver aspettato qualche istante mi rialzai cautamente ... lui era appoggiato al camino e si teneva una mano premuta sul petto ... lei teneva stretta in mano la pistola, che fumava ancora ... aveva voluto salvare me ? o uccidere lui ? non sarei mai dovuto venire ... "perché ?", le chiesi ... "perché ho i capelli biondi ?", domandò lei ... tipico di lei, rispondere con un'altra domanda ...


"Credevi forse che ti avrei lasciato in pace ?" ... risposi guardandolo come non avevo mai fatto prima di allora ... "Ti ricordi di quello che mi hai tolto ?" ... Ma mi resi conto che forse non era il momento per parlare. Improvvisamente mi accorsi che ciò che avrei voluto dirgli non sarebbe stato compreso come volevo. Mi tolsi il cappuccio ... volevo mi guardasse come una volta ... ma come una volta ... non avrebbe capito ...

Geck e la donna del mistero - XIV



... lei non aveva mai avuto i capelli biondi, ma dal cappuccio fuoriuscivano ciocche di capelli biondi ... e poi impugnava una pistola ... troppe pistole per i miei gusti ... lui non si era ancora accorto della nuova presenza alla sue spalle ... silenzio ... decisi che era arrivato il momento di agire ... mi chinai come per allacciarmi le stringhe e improvvisamente gli tirai la sigaretta in viso ... esplose uno sparo


L'altro non doveva essere lì. Era una questiona tra me e Geck. Non esitai, dovevo e volevo rimanere sola con lui ... ogni altro ostacolo ... sarebbe stato un ostacolo ... non lo avrei evitato, lo avrei abbattuto ... Ormai ero in gioco e dovevo arrivare fino alla fine ... Sola e solo con Geck ...

lunedì 15 marzo 2010

Geck e la donna del mistero - XIII




... gettò un pezzo di legno nel caminetto, si alzò e si girò verso di me ... aveva una pistola in mano ... "è ora di farla finita. lei non ti ama più. ma non ti sei mai voluto arrendere all'evidenza." ... mi accessi una sigaretta, lentamente ... "sei solo un burattino nelle sue mani", dissi ... vidi una figura sulla porta della cucina, il volto coperto da un cappuccio ... ora la domanda era: chi era venuta a salvare ?


Lasciai da parte la paura ... la vendetta mi avrebbe guidato ... Non volevo vedessero il mio volto, nè le mia mani ... I capelli biondi raccolti da un fiocco nero fuoriuscivano dal cappuccio e mi cadevano sulle spalle ... Biondi ... Geck non mi avrebbe mai riconosciuto ... volevo che mi trovasse ma non così in fretta. Ora sarebbe rimasto nel dubbio di chi fossi ... Aveva sempre amato i miei capelli scuri così come la mia musica ... e l'altro ... non doveva essere lì ... tirai fuori la pistola ...

Geck e la donna del mistero - XII




... che sciocco ero stato, come sempre del resto ... lei aveva giocato con me e con lui ... e adesso eravamo tutti e due qui, nella sua vecchia casa ... mi sentivo tremendamente stanco, presi una sedia ... lui si girò e parlò ... "il caminetto l'ho trovato accesso, credo che anche lei sia qui" ... "penso che farei meglio ad andarmente", dissi ... "resta, ci sono io", rispose lui ... ci pensai un attimo ... "ok" ...


Mi svegliai come se avessi dormito per giorni ed erano passate solo poche ore. Era come se il mio incubo continuasse ad occhi aperti. Io avevo creato tutto questo e ora l'altro era tornato ... ma quando ? E perchè ? Non lo avevo previsto e soprattutto non doveva tornare ... gli avrebbe detto tutto e io, solo io dovevo avere l'ultima parola ... avrebbero avuto mie notizie.

Geck e la donna del mistero - XI




trovai il cancello aperto e il viale coperto di foglie ... andai in giro a caso nel giardino, fumando la mia sigaretta ... girai più volte intorno alla casa e finalmente vidi un movimento dietro la tenda di una delle porte finestre al pian terreno ... andai alla porta sul retro e la trovai socchiusa ... gettai il mozzicone di sigaretta ed entrai ... la cucina era fredda e lui era seduto di fronte al camino accesso ...


Stranamente stavo molto meglio. Chissà perchè ma sentivo che le cose si stavano improvvisamente semplificando per me e tremendamente complicando per lui ... c'era qualcun altro che era interessato a questa storia ma non sapevo chi nè perchè ... a meno che ... No non poteva essere, non era possibile ... mi sdraiai sul letto come stordita ... non poteva essere ...

venerdì 12 marzo 2010

Geck e la donna del mistero - X

... e va bene ... alla fine era inutile resistere alla corrente ... meglio lasciarsi trasportare, ovunque sarei finito ... mi stropicciai gli occhi con la mano e guardai di nuovo verso la strada ... finalmente il pianoforte era sparito ... mi incamminai verso sud, verso la stazione dei pullman ... da lì, sarebbe stata una corsa di un'ora fino alla tenuta di campagna che conoscevo bene ... avrei rivisto il pianoforte


Corsi fino a che il fiato me lo permise ... non mi aveva visto nessuno. Non avevo paura, mi sentivo elettrizzata ... Lui era già sulle mie tracce ? Cosa aveva capito ? Dovevo tornare a casa e aspettare ... Qualcosa sarebbe successo ...

Geck e la donna del mistero - IX


maledizione ... ero riuscito a malapena a convincermi che sarebbe stato ok se l'avessi ritrovata, ed ora non ne ero più così sicuro ... chiusi gli occhi e gli riaprii ... a parte sentire che mi bruciavano per il fumo della sigaretta, il pianoforte era sempre lì, di fronte a me, al centro della strada, sotto la pioggia ... forse non avevo bevuto abbastanza birra ... desideravo ardentemente non averla mai incontrata


No ... non poteva essere lui ... troppo presto, troppo sciocco ... O forse ero io che non sarei mai dovuta venire ... Che idea mi era venuta. Espormi così ... Mi alzai, andai verso il pianoforte, guardai i tasti ... invidiavo la polvere che li accarezzava. Mi rimisi il mantello e nascosi il mio volto nel largo cappuccio ... semmai fosse stato lui non doveva riconoscermi ...




giovedì 11 marzo 2010

Geck e la donna del mistero - VIII



... sul tavolino lasciato vuoto dallo sconosciuto c'era una busta gialla, la presi ed uscii fuori ... aveva ricominciato a piovere, mi calai il cappello sugli occhi per non far spegnere la sigaretta ... aprii la busta ... c'era un pezzo di uno spartito ... la parte del titolo e l'inizio della partitura ... sonata al chiaro di luna, di Beethoven ... sentivo di nuovo nell'aria quel profumo e vedevo davanti a me il pianoforte ...


Nel silenzio risentivo quelle note, melodie senza fine ... solo lo scoppiettio del fuoco a dare il ritmo ... poi capii di non essere sola ... Le vecchie case hanno sempre rumori sinistri ma quello non era un rumore familiare. Aveva smesso di piovere ... e c'era qualcuno dentro casa ...

Geck e la donna del mistero - VII



... guardavo nello specchio appeso dietro al bancone ... c'era un tipo che mi fissava e mi sembrava di averlo già visto ... mi aveva seguito per buona parte della mia camminata ... mi alzai e mi piantai di fronte a lui ... "c'è qualcosa che non va ?" chiese ... "si. non mi piace essere seguito." ... per tutta risposta si alzò e mi colpì con un pugno allo stomaco ... mi rialzai da terra, il gioco si faceva duro ...


Accesi il camino. Quante carte ancora in giro, vecchie foto, spartiti ... Ma perchè non avevo bruciato tutto allora ? E quella foto ... L'avevo dimenticata. Riguardai i suoi occhi e i miei ... le mie mani ... Ancora un attimo e l'avrei getteta nel fuoco ...

mercoledì 10 marzo 2010

Geck e la donna del mistero - VI



... presi il cappello, chiusi a chiave la porta e scesi in strada ... finalmente si poteva camminare senza inzupparsi ... avevo proprio bisogno di una lunga passeggiata per schiarirmi le idee ... non ero sicuro che ritrovarla sarebba stata la cosa giusta per me ... camminavo a caso lungo i marciapiedi deserti e cercavo di capire cosa fare ... entrai in un bar, una birra fresca mi avrebbe aiutato a decidere ... no ?


il pianoforte era lì ... La sua visione mi provocò ancora più rabbia, non avrei mai più potuto suonarlo ... Ma cosa stavo facendo lì ? E soprattutto cosa avevo architettato solo per vendetta ? Ma la macchina ormai era in moto ... impossibile fermarsi ora ... No ... Sarei andata avanti ...

Geck e la donna del mistero - V



... c'era qualcosa che non andava ... tutto non andava ... a parte la pioggia, a parte un lavoro commissionato da uno sconosciuto che come al solito non avrebbe pagato ... a parte la mia vita senza ne capo ne coda ... e quel profumo del sogno che mi sembrava di sentire qui nella stanza ... mi girai lentamente verso il tavolo ... il profumo era lì ... in un lampo capii cosa avevo sognato ... e aveva smesso di piovere ...


il profumo delle foglie bagnate dalla pioggia era impagabile. Quanto tempo era passato. Eppure sembrava tutto come prima ... Tutto tranne me ... Solo io non potevo più essere come prima, non avrei più potuto fare nulla come prima e lui invece ... entrai dentro come se la visione degli oggetti che mi erano appartenuti mi potesse far tornare alla realtà ... e la musica ... quella musica che continuava a tormentarmi ...

martedì 9 marzo 2010

Geck e la donna del mistero - IV



... mi trovavo in una stanza familiare, il divano, i fiori, il pianoforte ... mi sembrava di conoscerla ma non riuscivo a capire dove esattamente fossi ... e poi quel profumo nell'aria ... intenso ... mi svegliai di soprassalto ... chissà da quant'era che stavo dormendo sulla poltrona accanto alla finestra ... fuori pioveva ancora, come sempre, e si era fatta sera ... sentivo ancora nell'aria il profumo del sogno ...


Da quando era successo avevo deciso di vivere nel silenzio e nel ricordo. Chi mi aveva privato di quello che di più caro avevo al mondo l'avrebbe pagata cara e la musica incessante che avevo nel cervello non avrebbe smesso di perseguitarmi finchè non avessi raggiunto l'obiettivo ... Ora sapevo che lui ce l'avrebbe fatta e questo mi spingeva ad andare avanti ...

Geck e la donna del mistero - III



... guardavo il biglietto ... e pensavo a chi veramente avrei dovuto provare a cercare e non l'avevo mai fatto ... e adesso qualche sconosciuto mi incaricava di cercare sua sorella da una ciocca di capelli biondi profumati ... una missione impossibile ... mi alzai ed andai alla finestra ... come ieri e come ieri l'altro e come sempre pioveva ... i fari gialli delle auto illuminavano le pozzanghere ... ce l'avrei fatta ...


dovevo uscire. Non importava dove andassi, ma dovevo uscire. La pioggia era incessante ma mi piaceva sentirla su di me, sui miei capelli ... ne aumentava il profumo. Improvvisamente capii dove dovevo andare e non era l'istinto a guidarmi ma quella voglia che prende quando si vogliono risentire profumi lontani e rivivere momenti che non si sarebbero mai più potuti vivere ...

lunedì 8 marzo 2010

Geck e la donna del mistero - II


La busta era lì sul tavolo e mi guardava, ma per aprirla ci voleva coraggio. Gialla, lucida, con un piccolo rigonfiamento al centro. Tirai un pò di fumo dalla sigaretta e la presi delicatamente tra le mani ... lentamente passai il fermacarte lungo un lato e l'aprii ... il piccolo rigonfiamento era una ciocca di capelli, biondi, profumati ... e poi c'era un biglietto che lessi lentamente: devi trovare mia sorella ...


La pioggia. Mai tempo era stato più appropriato ... mi piaceva. La luce del sole avrebbe svelato ciò che non volevo, avrebbe creato ombre ... scelsi lui, o lui scelse me ... non so perchè ma sapevo che non poteva farcela ...

Geck e la donna del mistero - I


Non riuscivo a capire a che punto fossi. La mia vita e la mia strada mi avevano portato fin là. Ma il bello stava per cominciare.


Non sarebbe mai dovuta iniziare, ma sarebbe finita se solo io avessi voluto ... Così mi decisi. La smania di strappare dalle persone vibrazioni sconosciute e il dolce sapore della vendetta mi spinsero a fara ciò che fino ad allora avevo riposto in quella parte della mente che ognuno di noi definisce folle ... spedii quella lettera.