lunedì 28 luglio 2008

Dall'altra parte del ponte



Qualche settimana fa ero a Madrid per lavoro, come ormai mi capita spesso negli ultimi 5 anni. E come al solito, c'e' stato spazio per una bella avventura ... non so se sono io che me le cerco se sono loro che cercano me, comunque ... abbiamo organizzato una bella cena ad un ristorante messicano (la mia cucina preferita) e poi, come da tradizione quando sei a Madrid, dopo cena devi proseguire la serata in almeno un bar, quindi ci siamo spostati tutti in questo locale a bere qualcosa ... io ero con un amico/collega italiano, Federico, e stavamo pensando di prendere un taxi e tornare in albergo non troppo tardi ... e' circa l'una e la maggior parte delle persone inizia ad andare via, una ragazza, Miss Finger (ovviamente e' il soprannome, io adoro dare soprannomi a tutti, il soprannome di Federico e' Dottò) ha bisogno anche lei di prendere un taxi, quindi noi tre decidiamo di uscire insieme e cercare un taxi insieme ... cercare e fermare un taxi per strada a Madrid e' molto facile, quindi non ci aspettiamo grandi problemi ... usciamo dal bar e ci
incamminiamo a naso nella direzione che dovrebbe portare alla strada principale, ed infatti dopo qualche minuto sbuchiamo a lato di una grande strada a scorrimento veloce, con due corsie per ogni senso di marcia e lo spartitraffico al centro ... sul lato dove siamo noi passano subito un paio di taxi, quindi ci apprestiamo a fare il classico cenno con la mano ... passa un taxi, ci guardiamo tipo lo fermo io lo fermi tu ma nessuno lo ferma ! sorridiamo e ognuno pensa vabbe' il prossimo lo fermo io ... passa il prossimo e ovviamente nessuno lo ferma ... nel frattempo, intanto che aspettiamo il prossimo taxi che già si vede in lontananza, noto che a pochi metri da noi c'e' un bellissimo ponte per consentire l'attraversamento pedonale, bello alto, che domina la strada ... e subito mi viene di voglia di salire per vedere il panorama da lassù ... noto anche che nell'altra direzione di marcia della strada ci sono dei cartelli che segnano la prossima uscita e la prossima uscita e' quella che porta alla via del nostro albergo, quindi l'idea di salire sul ponte ora ha anche una scusa ufficiale, fermare il taxi dell'altro lato della strada in modo che si trova già nella direzione giusta per portarci al nostro albergo ... espongo la mia idea agli altri e, sebbene un po' scettici (i taxi davanti a noi continuano a passare, ma dall'altro lato della strada il traffico e
praticamente inesistente) loro accettano ... andiamo quindi verso il ponte e iniziamo a salire ... in effetti da sopra la vista e' molto bella, con le luci della citta' e luci del traffico ... scendiamo dall'altra parte ma non ci troviamo direttamente sul bordo della strada, in realta' siamo dentro una specie di giardino pubblico accanto ad un parcheggio ... iniziamo a camminare costeggiando la strada per cercare di tornare di nuovo sul margine e fermare un taxi, ma alla strada non riusciamo ad arrivare ... arriviamo vicino alla strada proprio dove c'e' l'uscita che dovrebbe portare alla strada del nostro albergo, quindi li convinco a scavalcare il guard-rail e ad andare a piedi sulla rampa dell'uscita, cosi fermiamo direttamente il taxi sulla via che porta all'albergo ... sorpresa ! ... in realta' l'uscita non e' un uscita cosi come pensavo io, ma e' una rampa di accesso all'M-30, una autostrada che corre dentro Madrid ... quindi siamo a piedi sull'autostrada ! i miei due accompagni di avventura hanno due reazioni diverse, Fede e' tranquillo, cammina tenendosi in più possibile accostato a destra, ma e' tranquillo ... Miss Finger invece sorride ma sembra un sorriso preoccupato ... le macchine che passano ci suonano tutte, del resto non e' abituale vedere tre persone che camminano tranquillamente a margine della corsia di destra dell'autostrada ... io personalmente sono allegro, un evento fuori dall'ordinario ogni tanto ci vuole per spezzare la noia del quotidiano ! da una parte pero' mi sento in colpa perche' ho messo io gli altri in questa situazione, quindi cammino avanti a loro accelerando il passo, cercando di scorgere per prima la prossima uscita ... e dopo qualche minuto, non credo più di 10, finalmente arriviamo ad una uscita, quindi prendiamo la rampa a piedi e salutiamo l'autostrada M-30 ! appena sbucati sulla strada, c'e' un semaforo e dell'altro lato della strada un taxi fermo al semaforo ... gli facciamo cenno (tutti e tre !) e andiamo da lui, diamo l'indirizzo dell'albergo e poi gli diciamo che Miss Finger prosegue fino a casa ... e il taxi parte nella notte ... pochi minuti e si ferma davanti al nostro albergo, io e Fede scendiamo e Miss Finger prosegue verso casa ... mentre scendiamo le scalette che portano all'ingresso dell'albergo, penso che alla fine, in pochi minuti e' finito tutto, nonostante all'inizio sembrava qualcosa di eccitante ... e magari ora a posteriori in realta' non
sembra neanche granchè ... mi verrebbe voglia di tornare indietro, da solo, e salire sul ponte e stare un po' a vedere le macchine che passano ... ma sono già le due e domani c'e' l'ufficio ... [un ringraziamento speciale a Miss Finger per il disegno del ponte]

mercoledì 16 luglio 2008

FOFFO




foffo e' il soprannome che il mio amico coke (blog) ha dato al mio scooter. foffo perche' frena di piu' di quanto vada veloce :-) e' uno dei pochi 150 (a me veramente risulta l'unico, ma non ci capisco niente !) che hanno freni a disco sia davanti che dietro, ma in realta' non servono, tanto non corre ... per la cronaca e' un peugeot looxor 150 ... il mio amico coke ci ha messo un sacco di tempo a convincermi a farmi lo scooter e alla fine ce l'ha fatta ... dopo l'ennesimo venerdi in cui ci ho messo piu' di due ore e mezza per tornare a casa dall'ufficio in macchina, mi sono deciso ... era all'incirca il natale 2005.

mi sono iscritto alla motorizzazione e sono andato a fare la visita medica, poi sono andato a comprarmi lo scooter. a gennaio 2006 ero motorizzato, per la prima volta alle prese con le due ruote a 36 anni. il giorno che sono andato a prendere foffo, sono andato con la metro fino a san paolo e li mi aspettava il coke. siamo andati insieme dal concessionario e li e' iniziata l'avventura ... in dieci minuti mi sono comprato giacca da moto, casco, guanti, soprascarpe da pioggia, pantaloni da pioggia, mancava solo la voce fuori campo che diceva "Abbigliamento di Fantozzi ... pantaloni di lana ascellari ... stivaloni da sci modello prima guerra mondiale ..." !

poi la ragazza mi dice "esci pure fuori che il ragazzo ti fa vedere lo scooter e ti spiega le cose principali". allora io esco, col coke che tiene tutta l'attrezzatura, e il ragazzo in tuta da meccanico mi molla qualcosa come 12 chiavi, cioe' 4 tipi diversi in triplice copia, l'accensione, il bauletto, il serpentone, il bloccadisco, mette dentro la chiave nell'accensione, dice "cosi si accende, questi sono i fari, questo il clacson". poi fa "ciao e grazie" ... io resto li con 12 chiavi in mano e non ci capisco niente ... allora inizio a mettere un po' di chiavi in un portachiavi che avevo, il coke mi aiuta un po', poi decido che sistemo le chiavi a casa e decido di partire, mi metto giacca e casco e salgo su ... il coke sale in macchina e ci mettiamo d'accordo che ci vediamo al benzinaio in fondo alla discesa a destra ... metto in moto, accelero piano piano, scendo dal marciapiede e mi inserisco nel traffico ... mi sembra facile ... devo fare inversione a U al semaforo per andare in discesa, imposto la curva, apro il gas e praticamente arrivo talmente largo che quasi salgo sul marciapiede opposto ! inizio a temere che fare le curve sara' un'odissea ... ma il peggio deve ancora venire ... arrivo in fondo alla discesa, giro a destra ed entro nell'area del benzinaio ... il coke e' li, seduto nella sua macchina, abbassa il finestrino e si gode la scena ...

nonostante sia gennaio, io dentro al casco sudo paurosamente, tutta la visiera appannata, giro la chiave per aprire il vano sottosella, scendo e cerco di mettere il cavalletto ...

uno due tre e ... niente ... uno due tre e ... niente ... uno due tre e ... NIENTE !

il benzinaio si avvicina e fa "ao', ma e' tuo sto motorino ???" ...

il coke in macchina (non scende a dare una mano, bastardo !) si sta sentendo male dalle risate ... il casco e' pieno di sudore, con un ultimo moto di orgoglio mi impenno di nuovo (quanto c... pesa questa giacca da moto, penso) e uno due tre e ... NIENTEEEE !!!

il benzinaio ha pieta' di me, mi sposta e con un gesto lieve mi mette lo scooter sul cavalletto. il coke penso che sia vicino all'infarto, ha le lacrime agli occhi ... metto la benzina e ovviamente non riesco a mettere giu' lo scooter del cavalletto ... il coke dice sali su e dai la botta de panza ... io un altro po' sfondo il parabrezza col casco ma la botta de panza non funziona ... sinceramente a questo punto non mi ricordo bene, ma credo che sono sceso e l'ho messo giu' tenendo col piede fermo il cavalletto ... comunque poi ripartiamo e ci fermiamo sotto casa del coke, li vicino, e finalmente la tensione si spezza e mi faccio due risate pure io insieme a lui ...

poi alla fine riparto, ma arrivare al garage di casa e' veramente una odissea, le prime dieci curve che ho fatto tra viale marconi e la colombo, le ho fatte tutte quasi contromano, una sotto casa l'ho fatta TUTTA contro mano, pero' quando sono arrivato al garage, finalmente ho capito come gestire lo sterzo e l'accelerazione in curva !

la mattina dopo, per andare in ufficio, ovviamente non riuscivo a mettere giu' lo scooter dal cavalletto in garage, ho dovuto aspettare che scendesse un vicino, anche lui proprietario di scooter, e gli ho chiesto se per favore me lo scendeva lui ... :-)

per concludere in bellezza, quando esco dall'ufficio, nervosissimo per la paura della probabile lotta col cavalletto, ne combino una ancora migliore. con mia grande sorpresa, levo e metto lo scooter sul cavalletto due/tre volte tranquillamente, quindi mi rilasso e metto la chiave per l'accensione, giro e sento "sccccccccchhhh" ... rigiro la chiave indietro, spengendo il quadro, riaccendo, giro e "sccccccccccccchhh " ... cavolo, il primo giorno e gia' non parte, penso ! mi ritorna il nervosismo e mi metto seduto sul marciapiede ... poi mi ricordo che il mio scooter ha anche l'accensione a pedale, cerco di fare come ho visto fare in televisione e ovviamente per poco non mi fratturo la caviglia ... allora mi rassegno, quasi con le lacrime agli occhi, prendo il libretto dove ho scritto il numero verde dell'assistenza che ho gratuita per un anno, prendo il cellulare e inizio a fare il numero ...

poi ho l'illuminazione !

lo scooter non e' come la macchina, non si accende con la chiave ma con il pulsante dell'avviamento ! il rumore che sentivo (sccccccccccchh) era lo scatto dell'apertura del vano sottosella, che appunto si apre facendo girare la chiave dopo l'accensione del quadro ...

ARRGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGGG !!!!!

pero' adesso che sono passati piu' di due anni, e che foffo ha quasi 16000 km e va una meraviglia, sono diventato abbastanza bravo ... talvolta quando passo (a 80, 90 non di piu' !) sulla roma-fiumicino, qualcuno per scherzo mi grida "vai valentino !!" ...

martedì 8 luglio 2008

Fare il papà, Bruce Springsteen ... e i Povertà


la varicella e' passata, e quindi il tempo libero e' diminuito, e quindi c'e' voluto un po' per mettere insieme questo post che avevo in mente ... fondamentalmente perche' si trattava di trascrivere un discorso fatto da Bruce Springsteen come introduzione al brano The River, contenuto sul famoso cofanetto, la raccolta Live che va dal 1975 al 1985 ... ho cercato e ricercato in rete, ma non sono riuscito a trovare una trascrizione di quel discorso, quindi alla fine l'ho fatta io ... quel discorso e' per me un bell'esempio di cosa significa essere papà, se mai e' possibile riuscire a descriverlo con un solo esempio ... una cosa che mi chiedo da quando sono papà e come hanno fatto i miei genitori a crescere me a mia sorella, che abbiamo un solo anno di differenza, lavorando tutti e due ... e non dico a crescere e basta, ma a crescere bene ... una delle prime cose che ho realizzato affrontando la paternità e' la riconoscenza e la gratitudine verso i miei genitori, per quello che hanno fatto e perche' l'hanno fatto senza aspettarsi nulla in cambio ... e ora che cerco di fare il massimo per crescere mio figlio nel modo migliore, facendo la guerra con i tempi della vita di oggi, che se non sei il primo ad entrare e l'ultimo ad uscire dall'ufficio o se magari rifiuti l'ennesima trasferta, sei il primo della lista della mobilità, mi rendo conto che non e' facile, che ci vuole tanta pazienza e tanta dedizione ... be', ecco la trascrizione:
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how are you doing out there tonight ? ... that's good ... that's good ...
this is ... when I was growing up ...
me and my dad, we use to go at it all the time, over almost anything ...
but I ... I use to have really long hair, laid down past my shoulders ...
at seventeen or eighteen ... oh man he used to hate it ...
and we got to where we fight so much that I,
that I spent a lot of time out of the house ...
and in the summertime it wasn't so bad,
because it was warm and friends were out ...
but in the winter, I remember staying downtown and get so cold ...
and when the winter was blowing I had this phone booth
that I used to stand in, and I used to call my girl,
like for hours at a time, just talking to her all night long ...
and finally I get my nerve up to go home ...
and I stand there in the driveway ...
and he'll be waiting for me in the kitchen ...
and I took my hair down on my collar and I'd walk in ...
and he call me back to sit down with him ...
and the first thing he'd always ask me was
what did I think I was doing with myself ...
and the worst part of that was I could never explain it to him ...
I remember I got in a motorcycle accident once,
and I was laid up in bed and he had a barber come in and ...
and cut my hair and ... and man ... I can remember telling him
that I hate him and that I would never ever forget him ...
and he used to tell me ... man, I can't wait the army gets you ...
when the army gets you, they're going to make a man out of you ...
they're gonna cut all your hair off ... and they'll make a man out of you ...
and this was in, I guess, '68 ...
and there was a lot of guys from the neighborhood going to Vietnam ...
I remember Germaine, my first pal, coming over my house with this marine uniform once,
saying that he was going and he didn't know where it was ...
and a lot of guys went and a lot of guys didn't come back ...
and the lucky who came back, weren't the same anymore ...
and I remember the day that I got my draft notice, I heard it from my folks ...
and three days before my phisical me and my friends went out and we stayed up all night ...
and we got on the bus to go that morning, man, we were all so scared ...
and I went ... and I failed !
I came home ... there's nothing to applaude about it !
I remember coming home after I've been going for three days ...
and walk in in the kitchen and my mother and father were sitting there ...
my dad said: where have you been ?
I said: I went to take my phisical ...
and he said: what happened ?
I said: they didn't take me ...
and he said: that's good ...
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questa storia e' bellissima, e mi piace molto sentirla e risentirla, e mi piace raccontarla nella mia personale versione in italiano ... e ovviamente adoro anche The River, come tantissime altre canzoni di Bruce Springsteen (probabilmente la mia preferita e' Racing in the streets) ... vorrei aggiungere alla fine due parole su chi ha avuto il merito di farmi conoscere il Boss, il mio amico Alessandro, figlio del gestore del bar all'interno del mio liceo ... per una estate in un campeggio di Tarquinia (credo l'estate 1988) abbiamo giocato lui ad insegnare a me a conoscere tutte le canzoni di Bruce Springsteen ed io ad insegnare a lui a conoscere tutte le canzoni degli U2 ... il gioco era difficilissimo, avevamo tutta la discografia su nastro, mettevamo un nastro a caso e dalle prime note della canzone bisogna indovinare il titolo esatto del pezzo ... e alla fine dell'estate le sapevamo tutte ... io, Alessandro e Sergio avevamo anche fondato un gruppo, i Povertà, io alla tastiera, Sergio alla chitarra e Sandro alla voce ... abbiamo registrato a casa mia un nastro con qualche pezzo demenziale, quello che ricordo meglio era il mitico Il Gigante Della Nutella, in cui c'e' anche in sottofondo la vocina di mio cugino il Sòla che fa il coro ... il testo era tutto improvvisato da Sandro ed era eccezionale ... un'altro pezzo era La Narrazione Del Toro Ciccione sempre con testo improvvisato ... quando Sandro e' partito per il militare io e Sergio ci siamo trovati a casa mia e gli abbiamo registrato un nastro con un po' di pezzi fatti da noi, tastiera e chitarra, che poi gli abbiamo messo in macchina quando l'abbiamo accompagnato all'aeroporto militare di Viterbo ... c'era Armonica Man che era bellissima, penso che sarebbe piaciuta pure al Boss ...